sabato 23 agosto 2025

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    A coronamento del viaggio riportiamo il risultato del nostro progetto. Diciotto giorni in bici e otto incontri intensi e significativi che rimarranno sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri.
    Ricordiamo gli approcci scettici dei primi momenti ma anche l’apertura, l’ammirazione e la stima per quello che stavamo facendo in tutte le persone che abbiamo incontrato. Non solo quelle descritte qua ma anche quelle degli incontri occasionali avuti lungo la strada che ci hanno sempre manifestato ammirazione e stupore.


    Siamo Profondamente grati a Daniel, Guido, Franco, Luca, Marta, Damiano, Francesco e Cristian perchรฉ sono la testimonianza che il nostro progetto aveva un senso e che l’idea che sta alla base aveva un significato profondo. Quello di portare all’Europa un grande abbraccio di friulanitร .

Desideriamo infine ringraziare tutte le persone e gli enti che hanno creduto in noi e nel nostro progetto. Tra questi possiamo sicuramente citare:
  • Comune di Bertiolo nella persona del sindaco Eleonora Viscardis
  • Pro Loco Risorgive Medio Friuli di Bertiolo nella persona del presidente Marino Zanchetta
  • Ente Friuli Nel Mondo nella persona del presidente Franco Jacop
  • FIAB Medio Friuli - Amici del Pedale nella persona del presidente Renato Chiarotto
  • ASF Associazion Sportive Furlane nella persona del presidente Daniele Puntel
Un viaggio non inizia quando si parte e non finisce quando si ritorna

venerdรฌ 22 agosto 2025

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    Il viaggio รจ continuato verso sud e precisamente da Amburgo a Francoforte dove siamo arrivati verso le 3 di notte.

    La partenza del pullman successivo era alle 4 e 15 e cosi abbiamo di nuovo pensato di caricare i bagagli sulle bici e di avventurarci verso il centro cittร . Abbiamo trovato un grazioso centro storico medievale con case a graticcio fedelmente ricostruite dopo essere state rase al suolo dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Siamo nella piazza centrale, cuore della cittร  vecchia. Qui si trova il Rรถmer, il municipio medievale (nella foto tonda) e la cattedrale di san Bartolomeo famosa per aver ospitato l’incoronazione degli imperatori del Sacro Romano Impero.

    E con la tratta Francoforte - Venezia Mestre termina finalmente il nostro viaggio in pullman per proseguire verso Bertiolo in auto. 

    Avevamo infatti appuntamento con mia moglie Marta che รจ venuta a prenderci in auto alla stazione di Venezia Mestre evitandoci di prendere un treno che ci avrebbe portato fino a Codroipo e poi da li saremmo arrivati in bicicletta a Bertiolo. Il viaggio in pullman aveva un ritardo di circa un’ora e cosรฌ anche l’arrivo a Bertiolo dove c’erano ad accoglierci tanti amici e compaesani che avevano seguito il nostro viaggio leggendo il diario che pubblicavamo ogni giorno. 

    E’ stato un vero piacere gustare la festosa accoglienza che ci hanno riservato. E’ stato per noi un primo momento di scambio di esperienze e di racconti che ci ha permesso di condividere con i presenti le emozioni che abbiamo vissuto.

A coronamento del viaggio riportiamo il risultato del nostro progetto. Diciotto giorni in bici e otto incontri intensi e significativi che rimarranno sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri. Ricordiamo gli approcci scettici dei primi momenti ma anche l’apertura, l’ammirazione e la stima per quello che stavamo facendo in tutte le persone che abbiamo incontrato. Non solo quelle descritte qua ma anche quelle degli incontri occasionali avuti lungo la strada che ci hanno sempre manifestato ammirazione e stupore.

Siamo Profondamente grati a Daniel, Guido, Franco, Luca, Marta, Damiano, Francesco e Cristian perchรฉ sono la testimonianza che il nostro progetto aveva un senso e che l’idea che sta alla base aveva un significato profondo. Quello di portare all’Europa un grande abbraccio di friulanitร .


Un viaggio non inizia quando si parte e non finisce quando si ritorna


Stay tuned ๐Ÿ™Œ ๐ŸŒ


mercoledรฌ 20 agosto 2025

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    Le ultime ore a Copenaghen. E’ mercoledรฌ 20 agosto e un pullman di Flixbus caricherร  noi e le nostre bici per attraversare l’Europa del nord e riportarci verso casa.
Ma le ore che abbiamo a disposizione prima di imbarcarci le abbiamo volute dedicare alla visita del simbolo piรน celebre ed iconico della cittร . La sirenetta. Che raffigura la protagonista dell’omonima fiaba di Hans Christian Andersen.
    E cosi fatta colazione e check-out in albergo abbiamo caricato i bagagli sulle nostre bici e ci siamo messi sui pedali alla volta della statua della sirenetta.
    Saprete che non รจ vicina al centro cittร  ma รจ collocata all’ingresso del porto, che dista circa 5 chilometri dal centro. Non potevamo mancarla anche se l’avevamo giร  vista in occasione di una visita a Copenaghen con tutta la nostra famiglia.

    Erano le dieci del mattino ma i turisti che si accalcano sul luogo per scattare una foto ricordo sono moltissimi e non mancano gli italiani. E cosi anche in quell’occasione, grazie alle nostre borse sulle bici e alle targhe fissate sul retro si รจ avvicinata una giovane famiglia italiana con la quale ci siamo intrattenuti sul nostro progetto, sul modo di viaggiare e sulle nostre precedenti esperienze in bici.

    E prima di raggiungere la stazione dei pullman abbiamo voluto percorrere in bici il cyclesnake (letteralmente Serpente della Bicicletta”). Un ponte ciclabile iconico di Copenaghen, inaugurato nel 2014, che serpeggia sopra il porto offrendo ai ciclisti un percorso panoramico sul porto. 


    Ha una lunghezza di 220 metri una larghezza di 4,6 metri ed un altezza di 7metri sul livello dell’acqua. รˆ considerato un simbolo della cultura ciclabile di Copenaghen, una cittร  che punta a essere la capitale mondiale della mobilitร  sostenibile. รˆ diventato un’attrazione turistica e un esempio di architettura urbana innovativa che unisce funzionalitร , estetica e sostenibilitร .

    Giunti in autostazione inizia il nostro viaggio di rientro. Ci aspetta un pullman che partirร  a mezzogiorno da Copenaghen e verso le 18 arriverร  ad Amburgo. La tratta successiva sarร  Amburgo-Francoforte e la partenza รฉ per le 20:15. Cosi abbiamo deciso di caricare i nostri bagagli sulle bici ed andare a vedere il centro cittร . Ovvero il municipio e la cattedrale. 


    E poi abbiamo cercato una birreria nelle vicinanze per cenare ed abbiamo trovato la HB di Amburgo dove ci hanno servito l’ultima cena tedesca.



Un viaggio non inizia quando si parte e non finisce quando si ritorna


Stay tuned ๐Ÿ™Œ ๐ŸŒ


martedรฌ 19 agosto 2025

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    Oggi ci siamo dedicati alla visita della cittร . Abbiamo lasciato le bici a riposare in albergo e ci siamo avventurati a piedi. A dire il vero anche qui abbiamo prenotato una visita guidata gratuita. La visita inizia dalla piazza del Municipio. La guida era in italiano e il ragazzo che ci guidava era cileno. Ha iniziato le sue spiegazioni proprio partendo dal municipio spiegandoci che hanno soprannominato Copenaghen “la Las Vegas d’Europa” soprattutto per il suo Municipio (City Hall) perchรฉ molte coppie straniere vi si sposano in modo rapido e con procedure relativamente semplici e sbrigative. Paragonabili ai matrimoni lampo che spesso si associano a Las Vegas. Ci racconta che nel municipio di Copenaghen vengono celebrate ogni anno circa 8000 cerimonie, di cui oltre 5000 tra coppie in cui nessuno dei due รจ danese. 

    La visita รจ poi proseguita tra i luoghi tipici della cittร  tra cui, nella foto al centro Magstrรฆde la strada piรน antica di Copenaghen (risale al 1520). E’ una delle poche vie che ha conservato il suo aspetto originario. Le case sono del diciassettesimo e diciottesimo secolo. 

    Proseguiamo la visita verso la zona del parlamento e arriviamo alla piazza Kongens Nytorv. La piazza piรน grande della cittร  con l'hotel d'Angleterre. Il piรน prestigioso della cittร  e della Danimarca dove soggiornano i politici e i diplomatici che vengono in missione in Danimarca.

    Qui sotto il contatore di passaggi in bici posizionato su una pista ciclabile vicino al municipio. Il contatore mostra 4107 passaggi quel giorno (erano le 11 del mattino) e 1722956 passaggi da inizio 2025,


    Nel pomeriggio ci siamo dedicati ad una visita libera e abbiamo approfittato del trasporto pubblico acquatico salendo su un battello di linea sul quale abbiamo percorso da un capolinea all’altro tutto il canale del porto. Ma prima di salire ci siamo meravigliati nel osservare le lucertole danesi stese sul cemento a sollazzarsi letteralmente in quella bellissima giornata. 


    Qui sotto la biblioteca reale danese detta anche il diamante nero. Un edificio geometrico, nero, scintillante, con una facciata in vetro che riflette il cielo e le acque del porto.
รˆ uno dei punti piรน fotografati della cittร . All’interno ospita non solo sale di lettura, ma anche un auditorium per concerti, spazi espositivi e un caffรจ. 


La sera poi abbiamo avuto il piacere di essere ospiti della famiglia De Gobba. Cristian (originario di Codroipo che vive e lavora in Danimarca dal 2009), insieme a Laura e alla piccola Gaia, ci hanno accolti nella loro splendida casa alla periferia di Copenaghen, invitandoci a cena. รˆ stato un incontro caldo e spontaneo, durante il quale ci siamo scambiati racconti, esperienze ed emozioni, trovando subito una naturale sintonia. Una serata speciale, che ha dato ulteriore significato al progetto STRA(d)EUROPA 2025: incontrare i friulani che vivono oltre i confini della nostra terra, stringendoli in un abbraccio che va oltre le distanze geografiche.
La foto con la bandiera del Friuli ne รจ la testimonianza piรน autentica: un simbolo e al tempo stesso una conferma che l’idea alla base di questo viaggio ha senso ed รจ stata accolta con calore.



Un viaggio non inizia quando si parte e non finisce quando si ritorna


Stay tuned ๐Ÿ™Œ ๐ŸŒ



lunedรฌ 18 agosto 2025

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1565 km da casa (1517 km pedalati)

   รˆ stato un viaggio straordinario, un crescendo continuo, quasi fosse un’ouverture di Rossini che parte piano e poi esplode in tutta la sua potenza. L’ultimo giorno ha sempre un sapore speciale: diverso dalla partenza, certo, ma altrettanto carico di emozioni. Quando la meta si avvicina e finalmente si assapora l’arrivo, la mente si riempie di immagini: i chilometri macinati, le risate improvvise, le piccole burle reciproche, le fatiche che ci hanno piegato le gambe, il fondoschiena che chiedeva pietร , e soprattutto gli sguardi, i saluti e i sorrisi delle tante persone che hanno incrociato la nostra strada.

   Arrivare significa liberarsi. Sciogliere i nodi di ogni pensiero, lasciare andare le preoccupazioni e perfino i timori che, inevitabilmente, ci hanno accompagnato durante la preparazione e lungo il viaggio. Lo ammettiamo: qualche timore l’abbiamo avuta, soprattutto considerando che questo luglio cosรฌ piovoso non ci aveva promesso nulla di buono. Ma che avventura sarebbe senza un briciolo di timore?

   E invece, eccoci qui, a Copenaghen. Un cielo terso, il termometro che supera appena i trenta gradi, e un venticello leggero che asciuga il sudore dalla pelle: un’accoglienza da sogno, un finale che piรน bello non potevamo immaginarlo.



   Questa giornata, poi, ci ha regalato qualcosa in piรน, quasi fosse un dono. Lungo il tragitto abbiamo incontrato Marta Grosso, di Santa Margherita del Gruagno: una ragazza che ha portato la sua passione per il calcio fino in Danimarca, dove gioca come professionista in una squadra di serie B. Prima ancora aveva vissuto a Malta, sempre inseguendo quel pallone che รจ parte della sua vita.



    E come se non bastasse, all’arrivo a Nyhavn – proprio lรฌ dove abbiamo immortalato la conclusione del nostro viaggio – un ragazzo ci ha fermati chiedendo: “Siete friulani?”. Era Damiano Tosolini, di Pasian di Prato. Vive a Berlino, fa il ricercatore universitario e, incredibile coincidenza, รจ arrivato anche lui in bici, partendo proprio dalla capitale tedesca.



    La giornata si รจ chiusa con un altro incontro prezioso: quello con Francesco Ganis, di Feletto Umberto. Vive a Copenaghen da cinque anni e anche lui lavora come ricercatore universitario. Con lui abbiamo cenato, chiacchierato, riso, come se ci conoscessimo da sempre.



    Scattare una foto con Marta, Damiano e Francesco, stringendo in mano la nostra bandiera per poi salutarci con un sentito MANDI, รจ stato un momento emozionante, che custodiremo nel cuore. Incontri che hanno fatto emergere radici comuni, appartenenza ed emozione e che danno senso al nostro viaggio, che trasformano la fatica in ricchezza e che porteremo con noi per sempre.


    Adesso che la meta รจ raggiunta e il traguardo รจ alle nostre spalle, ci accorgiamo che ciรฒ che resta non sono solo i chilometri percorsi, ma l’essenza stessa del viaggio: la scoperta, gli incontri, le emozioni. Ogni pedalata รจ stata un passo dentro noi stessi, ogni volto incontrato e conosciuto un tassello che ha arricchito il mosaico di questa avventura.


    Arriviamo a destinazione con il cuore colmo e un pensiero semplice ma potente: non รจ tanto l’arrivo a contare, quanto il cammino che ci ha portati fin qui. E anche questa avventura, fatta di pedali, ruote, selle, bagagli, strade, cieli, piogge e sorrisi, resterร  per sempre dentro di noi.


Continuate a stare allerta… nei prossimi giorni arriveranno nuove notizie


Un viaggio non inizia quando si parte e non finisce quando si ritorna


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domenica 17 agosto 2025

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 1468 km da casa (1421 km pedalati)

    I nostri viaggi hanno sempre una base di programmazione. Non siamo meticolosi al punto da pianificare ogni dettaglio, ma ci piace avere una rotta chiara: i pernottamenti prenotati con largo anticipo, il biglietto di rientro giร  in tasca, e la consapevolezza che, ogni tanto, l’itinerario non dipende solo dalle nostre gambe, ma anche dagli orari di altri mezzi di trasporto.



    Oggi รจ uno di quei giorni. Per entrare in Danimarca abbiamo scelto il traghetto che collega Rostock a Gedser. Ieri sera, studiando gli orari, abbiamo deciso di puntare alla partenza delle 11:15: la piรน conveniente per i nostri tempi. Per arrivare al porto ci aspettavano circa cinquanta chilometri, con la certezza di avere anche oggi il vento avverso a rallentare il passo. Facendo i nostri calcoli, due ore e mezza sarebbero state sufficienti. Cosรฌ la sveglia ha suonato mezz’ora prima del solito e, poco dopo le otto, eravamo giร  in sella. Tutto ha seguito il ritmo che ci eravamo immaginati: la strada, l’arrivo in porto, l’acquisto dei biglietti, l’imbarco.



    Poi, la traversata. Due ore di pausa forzata ma anche preziosa. Il Mar Baltico ci ha accolti con un un orizzonte che pareva dissolvere ogni pensiero. Lasciare la Germania e dirigersi verso la Danimarca non รจ stato solo un passaggio geografico. Ci รจ sembrato di varcare una soglia invisibile, di entrare in una nuova dimensione del viaggio.



    Sbarcati a Gedser ci concediamo, a testimonianza di questa impresa, una foto con la nostra bandiera del Friuli, segno di appartenenza che ci ricorda sempre chi siamo e da dove veniamo. Poi di nuovo in sella alle nostre bici ci immergiamo subito nell’ordine e nella bellezza delle piste ciclabili danesi, che sembrano disegnate apposta per chi, come noi, sceglie di scoprire il mondo a ritmo di pedale. Incrociamo numerosi cicloviaggiatori, anime in cammino che, per un istante, diventavano parte della nostra stessa storia. Sempre un sorriso, sempre un saluto. รˆ incredibile come, un gesto cosรฌ semplice possa far sentire meno soli e piรน leggeri.



    La meta ci attendeva: Vordingborg. Una cittadina di dodicimila abitanti che ci ha accolto con il suo fascino discreto, come un abbraccio di pietra e di storia. Qui, secoli fa, venne eretto il primo castello dei regnanti di Danimarca. Il re Valdemar il Grande pose le fondamenta di una dinastia che, attraverso i secoli, รจ arrivata fino alla casa reale attuale. Camminando tra le sue vie, si percepisce la forza di una storia che continua a vivere sotto nuove forme.



    Questa giornata non รจ stata soltanto un passaggio geografico, ma un vero salto tra due mondi: due culture, due lingue, due storie diverse. La traversata in mare ha reso ancora piรน evidente questa soglia invisibile, quasi fosse un rito di passaggio. รˆ in quel tempo sospeso, tra una riva e l’altra, che abbiamo capito ancora una volta che viaggiare non significa solo fare chilometri. Viaggiare รจ attraversare ed incontrare luoghi diversi, รจ scoprire nuovi orizzonti e, allo stesso tempo, nuove parti di sรฉ.


Un viaggio non inizia quando si parte e non finisce quando si ritorna


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sabato 16 agosto 2025

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 1313 km da casa 

    Il cielo stamattina รจ grigio, coperto da nubi compatte che non lasciano spazio al sole. Capiamo subito che le temperature saranno piรน basse rispetto ai giorni scorsi e, senza pensarci troppo, ci vestiamo “a cipolla”. A complicare le cose ci pensa il vento, che fin dai primi minuti di pedalata si rivela nostro compagno di viaggio. Naturalmente contrario, giusto per non farci mancare un po’ di sfida.



    Lasciata alle spalle Mirow, la strada ci porta attraverso ampie campagne e fitte foreste. Il paesaggio รจ dolcemente ondulato, senza vere difficoltร , e il ritmo, nonostante il vento, resta piacevole. Lungo il percorso incrociamo numerosi cicloviaggiatori, quasi tutti diretti nella direzione opposta alla nostra. Come noi stanno percorrendo la ciclovia che collega Copenhagen a Berlino. Ci basta un cenno di saluto e un sorriso, per sentirci parte di un’unica avventura. Ognuno con la propria meta, tutti con lo stesso desiderio: esplorare il mondo su due ruote, lasciandoci portare da un mezzo semplice ed essenziale. Perfetto al punto tale da donarci libertร  assoluta.



   Pedaliamo nella Mecklenburgische Seenplatte, la Terra dei Laghi del Meclemburgo. รˆ una regione ricchissima d’acqua, punteggiata da specchi lacustri che attirano turisti, bagnanti, amanti della canoa e pescatori. Intorno a noi, parchi naturali e boschi fitti di pini e latifoglie disegnano scenari che invitano a rallentare e a respirare a pieni polmoni. รˆ una natura generosa, che sembra volerci avvolgere e trattenere. 



    Nella tarda mattinate le nuvole hanno abbandonato la scena e a mezzogiorno ci fermiamo a Krakow am See. Decidiamo di pranzare in riva al lago e di lasciarci avvolgere dall’atmosfera della cittadina. Le sponde brulicano di turisti e villeggianti, l’aria รจ festosa e spensierata: per un po’ dimentichiamo la strada che ci aspetta e ci godiamo il momento.



    Ma il viaggio ci chiama e, dopo questa sosta rigenerante, risaliamo in sella per percorrere l’ultima ventina di chilometri che ci separano dalla meta. L’arrivo a Gรผstrow, elegante cittadina di trentamila abitanti, ci sorprende con la sua bellezza. Pernottiamo proprio nel cuore del centro storico, tra la maestosa cattedrale e l’antico municipio.



    Passeggiando per le vie, chiediamo qua e lร  se qualcuno conosce friulani che vivono in zona. Anche oggi la ricerca non porta risultati, ma non ci lasciamo scoraggiare: il nostro scopo rimane ben vivo, custodito dentro di noi e che รจ il motivo fondamentale di questo viaggio. Perchรฉ questa avventura non รจ fatta solo di chilometri e di mete raggiunte: รจ fatta soprattutto di incontri attesi ed inattesi, di speranze, e del bisogno profondo di sentirci parte di una terra unica che รจ il nostro Friuli.


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venerdรฌ 15 agosto 2025

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 1221 km da casa

    Oggi il nostro viaggio riprende e davanti a noi si stende una tappa di circa 110 chilometri, ma i primi venti sono un labirinto urbano: semafori, incroci, segnali, il battito frenetico della cittร . In Germania รฉ un giorno feriale e sulle piste ciclabili scorrono fiumi di biciclette. Gente che va al lavoro oppure a scuola. Tutti rapidi, concentrati, con l’andatura di chi conosce a memoria ogni curva. Ci superano da destra e da sinistra, e quando intravedono i nostri bagagli e capiscono che stiamo puntando a Copenaghen, qualcuno accenna un sorriso, altri alzano un pollice in segno di approvazione, prima di sparire come saette.


    Man mano che ci allontaniamo dal centro, i rumori della cittร  si attenuano. I palazzi si diradano, sostituiti da ampie distese di boschi e di coltivazioni. E una quiete verde prende il posto del cemento. Attraversiamo lunghi tratti di bosco con il sole che gioca a nascondino tra le foglie consentendoci di godere del refrigerio naturale. Ma il fondo stradale non รจ gentile: รจ irregolare e a tratti malmesso, al punto che interrompe il ritmo e ci fa sobbalzare in sella. La Baviera, con i suoi percorsi ciclabili lisci come velluto, sembra ormai un ricordo lontano.



    Il paesaggio si distende in una campagna generosa. I paesi sono rari e silenziosi, case basse e strade vuote, come se tutti fossero altrove. Attraversiamo borghi che sembrano addormentati, senza un bar, senza un negozio, senza una voce. Il silenzio รจ cosรฌ totale che sentiamo persino il rullare dei nostri copertoni sull’asfalto. 



    La sete e la fame iniziano a bussare, e per chilometri speriamo di trovare un punto dove fermarci. Finchรฉ, dopo settanta chilometri, entriamo in una localitร  che ha un piccolo supermercato. Ci fermiamo e, seduti all’ombra di una quercia, ci concediamo una pausa pranzo frugale ma rigenerante.


    Quando ripartiamo, il vento ci aspetta al varco. A metร  tra una brezza gentile e un compagno ostinato che ci soffia in faccia, rallenta ogni pedalata. La campagna ci avvolge, ondulata e immensa, e per lunghi tratti pedaliamo sulla carreggiata stradale. Il traffico, perรฒ, รจ cosรฌ scarso che sembra di avere la strada tutta per noi. L’asfalto scorre sotto le ruote, le catene con il loro ronzio accompagnano il nostro viaggio, il vento sibila nelle orecchie, e davanti a noi il nastro d’asfalto ci guida, lento ma inesorabile, verso la nostra meta.



    Siamo a Mirow (Stato federale del Meclemburgo-Pomerania Anteriore) una cittadina rurale con aspirazioni turistiche per la presenza di un vicino lago. Nella nostra mente c’รจ un obiettivo preciso: scoprire se qui vivono dei friulani. La prima occasione per chiedere informazioni arriva quasi subito parlando con l’albergatore. Ma la risposta, gentile e definitiva, smorza ogni illusione: nessun friulano in vista. Un piccolo dispiacere, certo, ma non abbastanza da farci desistere. Oggi la ricerca non ha dato frutti, ma la nostra determinazione resta intatta. Domani, chissร .


Un viaggio non inizia quando si parte e non finisce quando si ritorna


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