940 km da casa
Dopo la fatica di ieri, stamattina ci svegliamo alla solita ora, ma con un ritmo piรน lento, quasi a voler assaporare il piacere della partenza. La colazione, abbondante, come sempre, ci riempie di energie e buonumore: il carburante perfetto per metterci in marcia verso Lipsia. Il percorso, sulla carta quasi tutto in discesa, sembra promettere una giornata facile… ma la nostra esperienza ci insegna che in viaggio le sorprese sono ogni giorno dietro l’angolo.
E infatti, eccole: cantieri ovunque. Strade chiuse, sottopassi sbarrati, deviazioni che non risparmiano nemmeno i pedoni, figurarsi due ciclisti come noi. Il nostro itinerario si trasforma in una continua ricerca di alternative che aggiungono chilometri al percorso. Ma non ci pesa: ogni deviazione diventa un’occasione per scoprire luoghi inattesi, come quelle piste ciclabili solitarie lungo l’acqua, lontane dal frastuono del traffico, dove il tempo sembra rallentare e avvolgerti per farti gustare con intensitร quei momenti.
Arriviamo a Lipsia nel primo pomeriggio, accolti da un’atmosfera vivace e da una bellezza che ci sorprende, proprio come รจ successo in ogni cittร di questo viaggio. Ci emoziona la presenza della tomba di Johann Sebastian Bach nella Thomaskirche e scopriamo con curiositร che qui nacque Richard Wagner (vi ricordate Bayreuth, giorno 8?). La cittร alterna palazzi che hanno sfidato la furia della guerra a edifici severi e geometrici del dopoguerra, figli della Repubblica Democratica Tedesca. Un contrasto che racconta, senza parole, tutta la sua storia.
Lipsia ci ha conquistati. Non solo per la sua musica, la sua arte e la sua storia, ma per quell’aria speciale che si respira camminando tra le sue vie. Un luogo che, se potete, merita di essere vissuto almeno una volta.
L’unica ombra friulana avvistata oggi รจ la nostra, riflessa sulle strade del centro mentre indossiamo orgogliosamente la maglietta dell’Ente Friuli nel Mondo. Nessun conterraneo incontrato, ma poco importa: lasciamo comunque un segno, srotolando la bandiera della nostra terra e fissando l’istante in una foto.
Per la cena ci concediamo un “classico” imperdibile: l’Auerbachs Keller. Un luogo che trasuda letteratura e leggende, reso immortale da Goethe nel Faust, dove Faust e Mefistofele si danno alla baldoria per poi uscire a cavalcioni di una botte. Mangiare qui รจ come fare un salto in un’altra epoca.
Un viaggio non inizia quando si parte e non finisce quando si ritorna
Stay tuned ๐ ๐