401 km da casa
La giornata inizia sotto un cielo azzurro, appena velato da nuvole timide, con il sole che giร scalda l’aria. Forti dell’esperienza accumulata nei giorni precedenti, decidiamo di vestirci a strati anche oggi: maniche lunghe alla partenza, pronti ad adattarci al variare della temperatura.
Saliamo in sella e continuiamo a pedalare lungo la valle del Salzach, seguendo il percorso della Tauernradweg, parte della celebre Ciclovia Alpe-Adria. La pedalata รจ fluida, leggera, quasi spensierata: la pendenza favorevole ci regala una tregua, e il paesaggio alpino ci accompagna silenzioso e rasserenante.
L’arrivo nei pressi di Salisburgo si intuisce subito: il traffico sulla ciclabile aumenta, tra pedoni e ciclisti di ogni tipo, e richiede maggiore attenzione. Ma non appena scorriamo lungo il fiume, la cittร ci cattura. Anche se la vediamo solo di sfuggita, sentiamo il richiamo della sua storia, della sua eleganza.
Approfittiamo della sosta anche per un cambio d’abito: Sofia passa alla maglietta a corte, io opto per lo smanicato e, naturalmente, gli immancabili sandali. E via, di nuovo in sella.
Dopo pochi minuti, eccoci al confine: Germania ๐ฉ๐ช. Un posto di blocco della polizia controlla i veicoli in transito, ma noi ciclisti passiamo inosservati. Superato il confine, il paesaggio cambia: ampie colline, grandi pascoli e piccoli borghi rurali, ognuno con il suo caratteristico Maibaum, simbolo della tradizione bavarese.
L’arrivo a Rosenheim, dopo oltre 110 chilometri, ci regala una sensazione di conquista. Siamo soddisfatti, e sorprendentemente meno stanchi rispetto ai giorni precedenti: pedalare con la temperatura giusta fa davvero la differenza.
Qui conosciamo Guido, originario di Claut, che vive in Germania da piรน di cinquant’anni. ร il titolare di una gelateria che ha aperto esattamente il 5 agosto di venticinque anni fa. Gli facciamo i nostri complimenti, augurandogli almeno altri venticinque anni di successi. Gli raccontiamo del nostro progetto, STRA(d)EUROPA 2025, e lui ci ascolta con entusiasmo, accettando con piacere di posare con noi e la bandiera del Friuli.
Ci presenta anche i suoi due figli, Denis e Nadine, e coinvolgiamo anche loro nella foto ricordo. Prima di salutarci, ci scambiamo un sorriso, una stretta di mano e un affettuoso MANDI.
Un’altra tappa si chiude con un incontro speciale, un altro tassello di questo viaggio che รจ molto piรน di una semplice pedalata. ร un ponte tra mondi, tra generazioni e tra cuori friulani sparsi per l’Europa.
Un viaggio non inizia quando si parte e non finisce quando si ritorna
Stay tuned ๐ ๐๐ฒ