1468 km da casa (1421 km pedalati)
I nostri viaggi hanno sempre una base di programmazione. Non siamo meticolosi al punto da pianificare ogni dettaglio, ma ci piace avere una rotta chiara: i pernottamenti prenotati con largo anticipo, il biglietto di rientro giร in tasca, e la consapevolezza che, ogni tanto, l’itinerario non dipende solo dalle nostre gambe, ma anche dagli orari di altri mezzi di trasporto.
Oggi รจ uno di quei giorni. Per entrare in Danimarca abbiamo scelto il traghetto che collega Rostock a Gedser. Ieri sera, studiando gli orari, abbiamo deciso di puntare alla partenza delle 11:15: la piรน conveniente per i nostri tempi. Per arrivare al porto ci aspettavano circa cinquanta chilometri, con la certezza di avere anche oggi il vento avverso a rallentare il passo. Facendo i nostri calcoli, due ore e mezza sarebbero state sufficienti. Cosรฌ la sveglia ha suonato mezz’ora prima del solito e, poco dopo le otto, eravamo giร in sella. Tutto ha seguito il ritmo che ci eravamo immaginati: la strada, l’arrivo in porto, l’acquisto dei biglietti, l’imbarco.
Poi, la traversata. Due ore di pausa forzata ma anche preziosa. Il Mar Baltico ci ha accolti con un un orizzonte che pareva dissolvere ogni pensiero. Lasciare la Germania e dirigersi verso la Danimarca non รจ stato solo un passaggio geografico. Ci รจ sembrato di varcare una soglia invisibile, di entrare in una nuova dimensione del viaggio.
Sbarcati a Gedser ci concediamo, a testimonianza di questa impresa, una foto con la nostra bandiera del Friuli, segno di appartenenza che ci ricorda sempre chi siamo e da dove veniamo. Poi di nuovo in sella alle nostre bici ci immergiamo subito nell’ordine e nella bellezza delle piste ciclabili danesi, che sembrano disegnate apposta per chi, come noi, sceglie di scoprire il mondo a ritmo di pedale. Incrociamo numerosi cicloviaggiatori, anime in cammino che, per un istante, diventavano parte della nostra stessa storia. Sempre un sorriso, sempre un saluto. ร incredibile come, un gesto cosรฌ semplice possa far sentire meno soli e piรน leggeri.
La meta ci attendeva: Vordingborg. Una cittadina di dodicimila abitanti che ci ha accolto con il suo fascino discreto, come un abbraccio di pietra e di storia. Qui, secoli fa, venne eretto il primo castello dei regnanti di Danimarca. Il re Valdemar il Grande pose le fondamenta di una dinastia che, attraverso i secoli, รจ arrivata fino alla casa reale attuale. Camminando tra le sue vie, si percepisce la forza di una storia che continua a vivere sotto nuove forme.
Questa giornata non รจ stata soltanto un passaggio geografico, ma un vero salto tra due mondi: due culture, due lingue, due storie diverse. La traversata in mare ha reso ancora piรน evidente questa soglia invisibile, quasi fosse un rito di passaggio. ร in quel tempo sospeso, tra una riva e l’altra, che abbiamo capito ancora una volta che viaggiare non significa solo fare chilometri. Viaggiare รจ attraversare ed incontrare luoghi diversi, รจ scoprire nuovi orizzonti e, allo stesso tempo, nuove parti di sรฉ.
Un viaggio non inizia quando si parte e non finisce quando si ritorna
Stay tuned ๐ ๐